Due weekend nella regione Friuli-Venezia Giulia per la conclusione del Cammina Italia CAI 2019. Dal 21 al 23 settembre e poi dal 27 al 29 settembre. Il quaderno del Cammina Italia CAI 2019 ci consegna le ultime pagine scritte in uno stampatello minuscolo chiaro in penna blu.
Il primo weekend

“È un piacere ed un onore, percorrere un tratto di questo sentiero che unisce, con un filo immaginario, luoghi, persone, culture e stati d’animo diversi, ma uniti dall’amore e dalla passione di camminare insieme”, scrive Paola Piller Roner, presidente del Cai Sappada. Anche se ormai sono gli ultimi giorni scrive l’augurio che più volte abbiamo letto in queste pagine: “Buon Cammino a tutti!”
“Oggi le montagne appaiono nel loro massimo splendore, sotto un cielo terso riempiendoci di gioia”, scrive Emi Puschasis reggente del Cai Tricesimo. Il Sentiero Italia è proprio questo, esaltazione della montagna, del territorio e dei valori del Cai.
Esalta anche i sogni, la fantasia di chi ama la montagna: “Giornata spettacolare, in ottima compagnia… Felice di aver preso parte alla staffetta del Cammina Italia 2019. Torno a casa con un grande sogno nel cassetto. Grazie a tutti”. Lo scrive Gianna Visintin in una calligrafia rotonda e con segni piccoli ma corposi e marcati.
Poco sopra il Cai Forni Avoltri scrive una lunga testimonianza, sostenuta da tante firme. “Oggi – scrivono -, 21 settembre 2019, abbiamo continuato il percorso su cui diversi nostri amici ci hanno preceduto, percorrendo i nostri bellissimi sentieri e con sfondo le Alpi Carniche coperte da un cielo azzurro”. C’è l’idea di aver preso un testimone pesante, che ormai è passato attraverso decine e decine di scarponi, lungo un intero paese e che si è imbevuto di pensieri, sogni e speranze lontane.
Ogni passo però continua ad essere una nuova storia, sembra davvero strano che tutto stia per finire. C’è la mascotte della seconda giornata: Pacho, cane di razza. Ci sono una decina di firme. C’è il monte Coglians, la montagna più alta del Friuli. C’è anche una storia che viene da lontano: “Con noi una ragazza di Mosca che si trova in ferie a Sappada e non ha mai camminato in montagna, ma affronta il sentiero attrezzato”.
Alla pagina accanto ecco una foto di gruppo del Cai Tolmezzo. Sotto i soci scrivono: “Le previsioni del tempo sono pessime, ma decidiamo di provare lo stesso. La tappa è lunga, ma gli ambienti sono stupendi e storici!” Malgrado il cattivo tempo in quel lunedì 23 settembre si vuole comunque non far saltare l’atteso appuntamento del Cammina Italia CAI 2019. “È prevista pioggia abbondante – scrivono più sotto -, ma le prime ore offrono scenari degni del SI”. La tregua concessa dal tempo non dura: “Purtroppo inizia a piovere e le previsioni mettono pioggia abbondante. Ma siamo a metà tappa e decidiamo quindi di rientrare”. Alla fine il saluto che chiude il primo fine settimana nell’ultima regione: “Grazie a tutti per la disponibilità, nonostante il tempo avverso”.
Il secondo weekend

Il viaggio ricomincia il 27 settembre. “Le sezioni triestine del Cai con gli amici del Cai di Monfalcone hanno salito il monte Hermada, collegandosi al Sentiero Italia che percorre il tracciato n. 3 ‘Alta via del Carso’. Il gruppo dei 15 partecipanti, più 2 amici a 4 zampe, ha percorso il tragitto in 7 ore superando un dislivello reale di 800 metri in 20 chilometri circa. Il paesaggio circostante non è ancora quello tipico autunnale”.
“Il mondo, se percorso a piedi, è infinitamente più grande… E soprattutto più bello!” scrivono i soci. L’incedere del tempo è un rumore sempre più forte. È il 28 settembre e gli escursionisti raccontano: “Passo dopo passo la meta odierna si avvicina e una volta a destinazione, tutti in bar, chi birra, chi gelato, ma soprattutto le ‘carsoline’, le paste del luogo, molto apprezzate…”
Cambiamo pagina per l’ultima volta. Siamo alla fine del viaggio. È il 29 settembre. Non ci sono però lacrime. “Una giornata di festa”, si legge nell’ultimo sentiero di parole del diario, firmato da Maurizio Sabadin. La festa del Sentiero Italia CAI sembra essere appena iniziata.
Leggi anche l’articolo sulla staffetta in Veneto