A 20 chilometri dalla costa orientale della Sardegna, in provincia di Nuoro, esiste una piccola “città d’arte”: Ulassai. Un vero “borgo museo”, come lo definisce Giorgio Argiolas (leggi l’intervista sul lavoro dello scorso anno), responsabile regionale della sentieristica e della cartografia. “È un borgo che merita di essere raccontato”, spiega . “A mio parere può essere considerato tra i più interessanti d’Italia. È una sintesi di ciò che è la Sardegna tra bellezze naturali, storiche e il grande senso di accoglienza degli abitanti”.

La comunità, attraversata dal Sentiero Italia CAI, si trova nel cuore dell’Ogliastra. In sardo il paese si chiama “Ulassa”. È collocato a oltre 700 metri sul livello del mare. A renderlo speciale è il fermento culturale, ispirato probabilmente dalle bellezze naturali che lo circondano.

Tacchi e grotte

Sentiero Italia CAI, Ulassai, Città d'Arte
Foto di Elisabetta Loi e Sergio Melis / Arasolè

Effettivamente questa è una zona suggestiva dal punto di vista paesaggistico. Siamo nella terra dei cosiddetti “tacchi”, massicci calcarei dalla conformazione particolare. Un sistema di rilievi unico che circonda l’area del borgo e offre diversi paesaggi suggestivi. Il centro abitato si trova proprio tra Tacco di Ulassai a nord e il Monte Tisiddu a sud.

Argiolas, in particolare, di questo territorio ama “le grotte, che suscitano fascino. Alcune tenute, proprio per preservarle, lontane dal turismo di massa”.

La nostra autorevole “guida” virtuale ci porta con l’immaginazione tra queste bellissime cavità naturali: “È alle pendici del Tacco di Ulassai che si sviluppa un meraviglioso sistema di grotte. La più famosa dal punto di vista turistico è la Grotta di Su Marmuri: 800 metri di lunghezza. Da queste grotte nascono le cascate di Lequarci”.

Maria Lai e il “Borgo Museo”

Sentiero Italia CAI, Ulassai, Città d'arte
Stazione dell’Arte di Ulassai_Ph. Elisabetta Loi_Sergio Melis_Arasolè

Il nome di Ulassai è legato a Maria Lai, una personalità fondamentale per l’arte contemporanea, scomparsa nel 2013. È considerata tra le madri dell’arte relazionale (grazie alla famosa “Legarsi alla montagna” del 1981), corrente sviluppatasi negli ultimi decenni, prevede la partecipazione del pubblico alla definizione e costruzione dell’opera. Sono molto conosciute anche le sue produzioni in tessuto.

L’artista nata nel borgo sardo, è rimasta legatissima alla sua comunità a cui ha donato le sue opere. Questi oggetti sono raccolti nel museo “Stazione dell’arte”. Il sito fa parte del “Museo a cielo aperto Maria Lai”, un percorso attraverso il territorio di Ulassai, che permette di vedere diverse opere disseminate per il borgo. Tra queste merita attenzione l’antico lavatoio, ristrutturato proprio su impulso di Lai, che realizzò il famoso soffitto telaio.

Foto di Elisabetta Loi e Sergio Melis / Arasolè

Tutti gli interventi artistici che i turisti possono incontrare lungo Ulassai, si iscrivono in una precisa filosofia. L’arte diventa, secondo Lai, qualcosa che cammina tra la gente, che parla alle persone nei luoghi della quotidianità. Non qualcosa di separato, ma di dialogante con la vita quotidiana e le sue strade.

Oggi esiste anche una cooperativa tessile che tiene in vita l’antica tradizione locale e realizza opere sui modelli di Maria Lai. Così il piccolo paese continua a confermare il suo rapporto fecondo con l’arte, che rappresenta, secondo l’intellettuale sarda, un inestinguibile bisogno per l’essere umano. Scriveva l’artista di Ulassai: “L’uomo ha bisogno di mettere insieme il visibile e l’invisibile perciò elabora fiabe, miti, leggende, feste, canti, arte”.

Gli sport outdoor

Sentiero Italia CAI, Ulassai, Città d'arte
Foto di Elisabetta Loi e Sergio Melis / Arasolè

Ulassai, dunque, offre davvero tante suggestioni a chi la visita. La piccola “città d’arte” nell’entroterra sardo è un luogo dove poter fare esperienze stimolanti. Come la possibilità di praticare diversi sport all’aria aperta. Dall’arrampicata, al trekking, alla Mountain Bike il territorio è davvero adatto agli amanti dell’attività fisica in natura.

Ulassai, il suo futuro e il Sentiero Italia CAI

Sentiero italia CAI, Ulassai, Città d'arte
Foto di Elisabetta Loi e Sergio Melis / Arasolè

Alberto Pilia, assessore all’ambiente di Ulassai e geologo funzionario di Forestas, è ottimista nei confronti del futuro di questo borgo: “Stiamo reggendo anche rispetto al fenomeno dello spopolamento, un male che sta interessando tante comunità simili alla nostra. Noi invece vinceremo la scommessa perché Ulassai è ‘turisticamente avanti’. Le grotte da sole richiamano 20 mila visitatori l’anno. Non solo, stiamo conoscendo un fenomeno di ripopolamento con alcuni stranieri, appassionati di sport outdoor e natura, che stanno comprando casa e si stanno trasferendo in questo piccolo paese”.

L’obiettivo che gli amministratori si pongono non è distante e il Sentiero Italia CAI, secondo Pilia, può aiutare a raggiungerlo: “Negli anni Settanta eravamo 2200 abitanti. Oggi siamo stabilmente 1500. Il nostro obiettivo è sfruttare le potenzialità del posto per tornare a superare i 2000 abitanti e in parte ci stiamo riuscendo. A queste nostre potenzialità, ora si aggiunge il Sentiero Italia CAI, che ci dà qualcosa in più. Grazie a questo cammino entriamo in un sistema che attraversa tutta l’Italia e offriamo a chi lo percorre la possibilità di scoprire un territorio che ha tanto da dire”.

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