Elia Origoni, “In Solitaria” sulle montagne di Lombardia

Marcia spedito Elia Origoni. Dopo aver ripreso il suo viaggio integrale “In Solitaria” lungo il Sentiero Italia CAI a metà luglio, nel mese di agosto ha attraversato le Alpi Occidentali e da pochi giorni ha fatto il suo ingresso in Lombardia. Tra venerdì scorso e domenica ha attraversato la Val Masino e oggi in serata è atteso a Tirano, porta d’ingresso per l’Alta Valtellina, da cui raggiungerà il Trentino. Lo abbiamo raggiunto al telefono e ci siamo fatti raccontare le ultime settimane.

 

    Elia Origoni e la traversata in barca a remi del Lago Maggiore, Lombardia (Foto Elia Origoni)
Elia Origoni e la traversata in barca a remi del Lago Maggiore, Lombardia (Foto Elia Origoni)

Elia ci racconti il tuo ingresso in Lombardia e le tue ultime settimane di viaggio?
Le ultime vallate piemontesi iniziavano a configurarsi come le vallate di casa, per quota più bassa e conformazione. La Val Cannobina mi ha portato sulle sponde del Lago Maggiore: qui, insieme alla Società di canottaggio Sport Club Renese, che mi ha insegnato a remare e che mi ha dato una grande mano, ho fatto la traversata del lago, partendo da poco sotto Cannobio fino a Maccagno. Da lì mi sono ritrovato sulle montagne dove ho imparato a camminare: ho risalito la Valle Veddasca fino al Ponte di Piero, dove ho fatto una bella cena all’”Agriturismo Kedo” e poi sono andato a dormire nella mia baita a Monteviasco. È stato bello, ho trovato qui i miei amici di baita che mi hanno aspettato fino alle 11 di sera per salutarmi. Sul lago di Como ho poi attaccato la Via dei Monti Lariani, incontrando anche qui vari amici, che mi hanno tenuto sempre compagnia, praticamente un giorno sì e uno no. Infine venerdì 3 settembre sono arrivato in Val Codera, ospite dell’”Osteria Alpina”, punto accoglienza del Sentiero Italia CAI.

Osteria Alpina Codera (Foto Elia Origoni)
Osteria Alpina Codera (Foto Elia Origoni)

In Val Codera hai preso una strada “alta”…
Ho deciso di staccarmi per qualche tappa dal Sentiero Italia CAI per percorrere una variante più impegnativa e alta, ovvero il Sentiero Roma. L’ho percorso molto più velocemente di quanto pensassi, in due giorni: il primo ho coperto il tratto da Codera al bivacco Manzi e il secondo ho salutato la Val Masino arrivando dal Passo di Corna Rossa in Valmalenco, dove ho ripreso il Sentiero Italia CAI. Dopo aver passato l’Alpe Ventina sono arrivato al rifugio Del Grande Camerini, dove ho ricevuto una grande accoglienza, e poi sono sceso a Chiareggio dove ho incontrato Andrea Mori, un caro amico e anche lui Accompagnatore di media montagna della Lombardia. Infine sono risalito al rifugio Longoni e poi ho continuato per il Lago Palù e l’Alpe Musella. Martedì ho finito l’Alta via della Valmalenco e stasera, (mercoledì) conto di arrivare a Tirano. Dopo di che mi aspetta l’Alta Valle: la Val Grosina, la Val Viola, Livigno, laghi di Cancano, Bormio per poi uscire dalla Valle Forni verso il Gavia e entrare in Trentino.

Ormai sei a metà delle Alpi Centrali: quando conti di concludere il tuo viaggio sul Sentiero Italia CAI?
Se tutto proseguirà come previsto dovrei finire l’8 ottobre, il 9, se deciderò di prendermi un giorno di pausa.

Quanti chilometri macini al giorno?
In Val Masino e in Valmalenco, dove ci sono molti ghiandoni e pietrai, circa una trentina; prima, sulle Alpi Occidentali, sebbene facessi più dislivello, stavo sui 35/40 km al giorno, perché i sentieri erano più spianati. Mi aspetto in Dolomiti una percorribilità abbastanza agile.

Una cosa che ti ha sorpreso delle Alpi finora?
Quello che mi ha meravigliato molto, sia in Piemonte sia in Val Masino, sono stati i continui su e giù tra una valle e l’altra: ad ogni passo o valico si aprivano davanti a me scenari completamente diversi, come delle finestre su vallate che erano ciascuna un mondo a sé.

 

Elia Origoni in Val Masino (Foto Elia Origoni)