La staffetta è giunta sul Sentiero Italia calabrese lo scorso anno a metà marzo. Se ripercorriamo le giornate in Calabria del Cammina Italia CAI 2019 attraverso le pagine del diario ad esso dedicato, notiamo l’esaltazione della voce del verbo “unire”. “Viva il Sentiero Italia che unisce!”, scrive così un anonimo alla fine delle due pagine calabre.

Si chiude così un cerchio che era iniziato il giorno prima con una frase di Mariarosaria D’Atri, presidente del Cai calabrese: “Un sentiero da Sud a Nord per un percorso senza frontiere, perché la montagna unisce”. Queste parole raccontano i sentimenti di quel 15 marzo in cui la staffetta sbarcò in Calabria dopo aver attraversato le isole. Una scrittura larga che evoca gli orizzonti, le vallate, gli spazi che lo sguardo incontra in montagna.

La grande bellezza dello “stare insieme”
Sentiero italia calabrese, Sentiero Italia CAI
Foto durante il weekend della staffetta

Il tema dell’unione ritorna il giorno dopo lungo la seconda tappa che “ha visto la partecipazione di numerosi soci, associazioni e istituzioni”. Lo scrivono i soci del Cai di Verbicaro in provincia di Cosenza. Qui la scrittura è più stretta, le lettere affollano le righe e sembrano descrivere con le loro forme il folto gruppo di persone che ha preso parte alla staffetta. La grande umanità che si abbraccia lungo l’unico sentiero che unisce tutta l’Italia.

Sentiero Italia calabrese, Sentiero Italia CAI
Durante il weekend della staffetta si festeggia a tavola

Nella pagina successiva è ancora la presidente D’Atri a riprendere il filo del discorso, raccontando lo stringersi in un giorno di festa dell’umanità di questa splendida regione: “Con grande soddisfazione ho avuto il piacere di essere circondata dall’affetto di tutti i soci calabresi”. È l’inizio del terzo giorno per le righe di questo lungo weekend in due pagine.

La carta è segnata da nomi e firme. Consegna il senso di questa grande partecipazione. Dipinge lo stare insieme e anche l’allegria del momento. Con le lettere festose, gli schizzi veloci di vocali, rappresenta perfettamente una festa, una foto. Tra un nome e l’altro, una frase, un messaggio restituisce a questa foto anche la sua bellezza spirituale, il suo comandamento: “La montagna È VITA: RISPETTIAMOLA!”.

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