A cavallo tra giugno e luglio dello scorso anno la staffetta del Cammina Italia CAI 2019 percorreva l’Appennino Tosco-emiliano. Il 30 giugno 2019 sul Sentiero Italia CAI è stato il giorno del passaggio di consegne tra toscani e emiliano-romagnoli. Le pagine emiliane del quaderno del Cammina Italia sono fitte di parole. Un corsivo denso. Una foresta di ricordi.
Camminare e pensare

“In tre da Bologna. Io con la bandiera del Sentiero Italia. Vinicio (Ruggeri, ex presidente Cai Emilia-Romagna) e Alberto (Gerosa) che scendono al passo della Croce Arcana dove ci aspettano gli amici del Cai di Modena e quelli di Pavullo”. A scrivere è Alessandro Geri. La tappa da cui giunge il suo racconto va dal Rifugio Duca degli Abruzzi al Lago Scaffaiolo.
“Camminiamo – scrive sempre Alessandro Geri – nel caldo con poca aria e ci libriamo sul Libro Aperto. Il Libro Aperto è un inno alla lettura della natura”. Un invito che ricorda i famosi versi medievali di Alano di Lilla: “Omnis mundi creatura/quasi liber et pictura”. Tradotto: Tutte le creature del mondo sono come un libro o un dipinto.
Parole profonde, figlie di una staffetta ricca di riflessioni. “Il cammino continua verso ovest con piacevoli scambi di idee con Vinicio”, spiega ancora Geri. Più sotto scrive: “Non una goccia d’acqua, il cielo rasserenato ci mostra la cima del Cusna pulita, nell’aria tersa e fina che scivola nei polmoni come il soffio della vita”.
Non è così solo per lui, due pagine dopo scrive anche Paola: “Ho percorso un tratto del Sentiero Italia (dal Passo di Pradarena al Passo del Cerreto) con Roberto e un gruppo di amici. In un tripudio di fiori e colori, i pensieri volano… Solo pensieri buoni che dedico a chi non ha il privilegio di vivere in luoghi così belli ed evocativi”. Poco sotto Amedeo Barbolini del Cai Sassuolo durante i giorni emiliano-romagnoli confessa al diario: “Ho mal di gola e raffreddore. Andrò solo fino alle sorgenti del fiume Secchia”.
Le descrive Geri queste sorgenti: “L’anfiteatro glaciale da cui nasce il Secchia è il luogo dei folletti, incantato in ogni suo filo d’erba o albero o roccia. Il tempo si ferma. Sembra sotto un controllo sovrumano”.
La fine della staffetta in Emilia-Romagna

Il 7 è il giorno in cui a Prato Spilla con il Family Cai è avvenuto il passaggio di consegne dai soci dell’Emilia-Romagna ai liguri. Non c’è bel tempo. “Pioveva”, scrivono i bambini.
“Chi ha portato la staffetta dalla Scaffaiolo a Prato Spilla si è visto raggiungere dalle sezioni di diverse parti delle varie province emiliane e toscane. È stato accolto e condotto da un grande orgoglio e desiderio di condividere le bellezze del proprio territorio. Questo è lo spirito del Cai: montagna, pianura, diverse province e regioni che si uniscono in una passione comune”. Scrive Valentina. Qualche riga più sotto conclude Fabrizia: “Ho partecipato alla staffetta che ha portato la bandiera e il testimone del Sentiero Italia per due tappe, dal Passo del Cerreto a Prato Spilla. Due sole tappe, ma sufficienti per apprezzare a pieno la grandiosità di questo progetto che ci invita a godere di bellezze paesaggistiche poco conosciute e collocate spesso a pochi passi da casa nostra”.