Stefania Bonomini è un’autrice delle guide sul Sentiero Italia Cai (edite da Idea Montagna in collaborazione con il Club alpino italiano) che sta percorrendo una parte delle tappe lombarde sul Sentiero. La Valmalenco è una valle laterale della Valtellina, che si inerpica fino al pizzo Bernina. Nel mese di agosto, Bonomini ha percorso questo territorio visitando luoghi come il lago Palù o il rifugio Marinelli Bombardieri a 2813 metri di quota, dal quale si possono ammirare il pizzo Bernina e i ghiacciai adiacenti.
La tappa che va dal rifugio Longoni al rifugio Palù è breve, di dislivello non troppo difficoltoso e in discesa. Chi percorre questi sentieri passerà sopra gli impianti sciistici di Chiesa Valmalenco per poi proseguire in direzione est verso il torrente Entovasco. Superata l’alpe Sasso Nero, il camminatore può giungere in vista del lago Palù, posizionato in una conca circondata da pascoli e boschi di conifera. Una volta lasciato il lago Palù si sale con un discreto dislivello fino al punto tappa sul Sentiero Italia, il rifugio Marinelli Bombardieri a 2813 metri di quota.
Testimoni del cambiamento
Elia Negrini gestisce il rifugio Longoni, punto tappa sul Sentiero Italia Cai. A visitare la struttura non sono soltanto i camminatori esperti, ma da un po’ di tempo anche i semplici appassionati di montagna e le famiglie. “Sono contento di questo cambiamento: negli ultimi anni la nostra struttura è stata visitata da un numero sempre più alto persone. Gruppi sempre più variegati e diversi tra loro”. Il rifugio si trova in una posizione strategica, sulla val Malenco e sul monte Disgrazia. La struttura è base di partenza per le vette della Sassa di Fora, Pizzo Tremogge, Pizzo Malenco, Sassa Entova, Piz Gluschaint, per le traversate in Val di Fex e al rifugio Marinelli Bombardieri.
Giuseppe della Rodolfa gestisce il rifugio Marinelli Bombardieri. Anche Giuseppe ha visto cambiare il profilo degli ospiti che fruiscono della struttura. “La clientela storica ha lasciato il passo ad una più turistica”. Allo stesso tempo, il rifugio è un punto di riferimento per gli escursionisti. “In questi anni sono stato testimone diretto del cambiamento climatico: molti percorsi che si facevano prima con la neve ora sono solo ghiacciati, con un aumento notevole della difficoltà tecnica.” Per quanto riguarda le prospettive future, il turismo deve essere gestito nel miglior modo possibile. “Le persone che decidono di pernottare nella struttura devono sapere che si tratta di un ottimo rifugio e non di un pessimo albergo. La connessione wi-fi e i servizi non possono essere gli stessi di quelli a valle”, continua.