“L’idea delle guide sul Sentiero Italia Cai non è un progetto commerciale, ma un progetto di passione che accomuna tutti quelli che hanno creduto in questo percorso”, spiega Francesco Cappellari di Idea Montagna, la casa editrice che pubblicherà i volumi, in collaborazione con il Cai. “Con il nostro progetto editoriale, composto da 12 guide sul Sentiero Italia Cai, cercheremo di fare in modo che le persone riescano ad approfondire tutti i luoghi vissuti dai nostri autori: dall’ambiente alle persone. Andiamo con lo spirito di testimoniare il nostro cammino, per rendere fruibile a tutti il Cammino”, continua.
Lo scorso venerdì 31 luglio, gli “Autori in cammino” sono sbarcati a Trento, per raccontare il loro viaggio sul Sentiero Italia Cai. Nella location dello spazio alpino Sat erano presenti Anna Sustersic, autrice della guida dedicata alle tappe friulane, insieme a Denis Perilli e Lorenzo Comunian che hanno percorso le tappe altoatesine e trentine del percorso.
Sustersic, ha raccontato la sua esperienza interamente in solitaria lungo le tappe friulane del Sentiero Italia CAI. Anna ha percorso i 400 km in 21 giorni consecutivi, attraversando l’intero Friuli Venezia Giulia, fino ad arrivare a San Bartolomeo di Muggia (Trieste). Denis e Lorenzo hanno camminato insieme in diversi periodi lungo gli itinerari trentini, percorrendo una media di tre tappe a settimana, fino alla località di Arabba (Belluno), crocevia delle varianti altoatesina e trentina, da dove Perilli poi ha proseguito da solo lungo la tappa veneta.
“Penso che la cosa più bella delle 28 tappe del Friuli Venezia Giulia sia la diversità, in termini di variazione ambientale, in particolare floristica. Più in generale, quello del Friuli è un percorso dedicato ai confini e alla diversità, ma con orgoglio. Si pensi alle diverse influenze culturali, con l’Austria o la Slovenia”, spiega Sustersic.
“Abbiamo deciso di percorrere il nostro cammino procedendo su due o tre tappe alla volta. In modo da poter percorrere con calma tutto il nostro percorso”, spiega Comunian. “Abbiamo scoperto un nuovo modo di camminare: invece di fare un anello, si parte in un posto e si arriva in un altro”, aggiunge Perilli.
“Io sono stato particolarmente colpito dalle prime tre tappe: da Fondo alla val di Non. In particolare, dalle fioriture: siamo partiti da boschi molto fitti a luoghi in cui erano presenti le ginestre. Il cambiare continuamente paesaggio ci ha lasciati senza parole. Allo stesso tempo, anche i luoghi più celebri e famosi, ci sembravano completamente nuovi. Pochissime persone in giro e noi eravamo completamente soli in mezzo alla natura”, continua Perilli.
Di seguito potete ascoltare e vedere tutto l’incontro, dall’inizio alla fine. Buona visione!