Sono 537 i chilometri del percorso nell’isola, dove sono stati impiegati circa 60 volontari: la partenza è al Porto di Trapani e l’arrivo a Messina, affinché gli escursionisti possano poi trasferirsi in Calabria

L’ attuale versione del percorso ha subito diverse varianti rispetto all’edizione 1995, quando si partì da Palermo per raggiungere Messina. Essa prevede la partenza dal Porto di Trapani, in maniera da raggiungere Erice, luogo particolarmente emblematico della Sicilia e di percorrere alcuni tratti costieri di particolare bellezza, attraversando la Riserva dello Zingaro e toccando l’importante sito archeologico di Segesta. In compenso si è “raddrizzato” il percorso lungo il crinale dei Monti Nebrodi e dei successivi Monti Peloritani, evitando la deviazione attorno all’Etna. Le tappe sono adesso 29 e sono state tutte verificate da 16 soci rilevatori qualificati del Cai, incluso il Presidente del GR Sicilia Onlus, che hanno fornito le relative tracce in formato .gpx e che sono state inviate ai responsabili nazionali entro la metà del settembre scorso. La conclusione del percorso rimane ovviamente Messina, affinché gli escursionisti possano poi trasferirsi in Calabria.

Le 29 tappe sono state tutte percorse senza incontrare particolari difficoltà, anche se, per alcuni tratti boschivi, potrebbe essere utile una ripulitura dalla vegetazione invadente. La presenza di una frana in località Portella Mandrazzi era ben nota ed è stato utilizzato un tracciato che la bypassa.


Resta il lavoro fondamentale della segnatura verticale dell’intero percorso, per la quale attività i soci rilevatori stanno adesso preparando l’elenco delle tabelle da richiedere alla Sede Centrale. Per una migliore pulitura del tracciato, anche se non indispensabile, si spera in un intervento dell’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Le tappe verificate ammontano a una lunghezza totale di 537 chilometri e, benché ai 16 rilevatori qualificati e responsabili nominali di ciascuna tappa si siano affiancati altri soci, il rapporto chilometri/soci operatori è troppo alto per potere realizzare l’integrale segnatura entro il mese di marzo, quando è previsto il fine settimana assegnato alla Sicilia (8, 9 e 10 marzo + offerta aggiuntiva per 11 e 12 marzo). Gli operatori della Sezione di Palermo hanno già realizzato la segnaletica orizzontale eseguita per parte dell’ottava tappa (Masseria Dammusi – Piana degli Albanesi), della 9a (Piana degli Albanesi – Masseria Rossella) e parte della 10a tappa (Ponte Arcera – Ficuzza).Essi contano di completare i rimanenti tratti entro fine febbraio. Si tratta di tappe fondamentali in quanto facenti parte dell’offerta per il citato fine settimana. Le Sezioni di Petralia Sottana e di Polizzi Generosa si stanno adoperando parimenti per le due tappe (15°: Scillato – Piano Battaglia e 16a (Piano Battaglia – Petralia Sottana) che costituiscono l’offerta aggiuntiva per i giorni 11 e 12 marzo. Le difficoltà che abbiamo incontrato si riferiscono alla notevole lunghezza del tratto siciliano del Sentiero Italia in rapporto alla presenza di Sezioni Cai (quindici in tutta la Sicilia, alcune delle quali lontane dal percorso) e dal fatto che in alcune zone montuose frequentate prevalentemente da pastori e percorse solo sporadicamente da escursionisti (Monti Nebrodi in particolare), si è già verificato in passato il fenomeno del vandalismo nei confronti della tabellazione Cai e quindi si dovrà ricorrere alle bandierine bianco-rosso dipinte dove possibile.Il numero dei volontari impegnati nel progetto, considerando in tre i soci che collaborano con ogni “rilevatore ufficiale e responsabile”, si valuta in 60 circa, non tutti con lo stesso impegno.