Una volta sbarcati in Sicilia, i camminatori del Sentiero Italia CAI affronteranno la prima tappa che va da Trapani ad Erice, 6.5 chilometri che si inerpicano lungo l’ovovia che sale verso l’antica città fondata dai romani e dai cartaginesi. Una volta arrivati a 750 metri sul livello del mare, i camminatori potranno fermarsi al punto d’accoglienza nella sede della sottosezione locale del CAI di Erice e Agro Ericino, che fa capo alla sezione CAI di Petralia Sottana.

Foto della SottoSezione CAI di Erice e Agro Ericino

Inaugurata a dicembre 2019, la baita è dotata di un centro informazioni e di un’area pernotto, in cui è possibile riposare con il proprio sacco a pelo.

In particolare, il servizio front office è curato dai membri della sottosezione locale. Allo stesso tempo sono presenti anche distributori automatici di caffè e altre bevande calde e snack. Tutti i servizi saranno operativi a partire da aprile 2020.

“Abbiamo aperto la struttura per fornire un sostegno dedicato a coloro che decidono di percorrere il Sentiero ma anche per i camminatori e i visitatori in generale che fruiscono dei circa 115 km di sentieri”, spiega il reggente della sottosezione Vincenzo Fazio.

Per quanto riguarda il futuro prossimo invece, la sottosezione ha presentato alla regione un progetto di adeguamento della baita, realizzato in collaborazione con il comune di Erice, per ottenere i finanziamenti necessari alla costruzione di un’area pernotto. Il tutto per permettere ai camminatori di passare in comodità la notte nella struttura. “Si tratta di un progetto tutto in divenire”, continua Fazio.

Un progetto in divenire

“Abbiamo deciso di partecipare alla Borsa Internazionale del turismo a Milano, con l’obiettivo di incontrare altre sezioni dello stivale – come Friuli Venezia Giulia e Trentino – per scambiarci idee, suggestioni, progetti e valori. Crediamo che la condivisione sia fondamentale.

Dobbiamo valorizzare il nostro territorio perché offre delle possibilità straordinarie: i trekker possono  possono concludere il percorso con un energizzante tuffo nel mare cristallino che circonda i monti di Trapani ed Erice, anche in bassa stagione” spiega Fazio.

Un luogo di sperimentazione

Valorizzazione del territorio, ma anche azioni concrete per preservare l’ambiente e l’ecosistema circostante. “Stiamo lavorando a un progetto basato sulla piantumazione sperimentale di essenze naturali endemiche che assorbono CO2. Abbiamo sottoposto il progetto alla valutazione del comitato scientifico del CAI con l’obiettivo di renderlo un protocollo d’intesa replicabile in tutte le aree d’Italia”, racconta Fazio. Insomma, l’obiettivo della sottosezione è quello di rendere il punto d’accoglienza un luogo di sperimentazione per affrontare i cambiamenti climatici. 

È ancora presto per fare un bilancio dell’impatto del rilancio del Sentiero Italia CAI sia sulla struttura che sul sentiero stesso. Appare subito chiaro però che si tratta di una relazione indissolubile e destinata a svilupparsi nel tempo. 

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