Nel 1890, l’avvocato Paolo Prudenzini e il suo amico Dante Fadigati stavano salendo la cima del Corno Baitone, nell’attuale parco naturale dell’Adamello; membri del CAI Brescia, le due guide pensavano di essere arrivate in vetta per prime, ma si accorsero di essere state precedute a causa degli oggetti lasciati da una precedente scalata. I due alpinisti decisero di costruire un rifugio per continuare l’esplorazione della zona. Un luogo dove passare la notte e mangiare qualcosa.

130 anni dalla fondazione, il rifugio Tonolini è un punto di riferimento per i camminatori e gli appassionati di trekking che passano da quelle parti.

Rifugio Tonolini

Una lunga storia

In origine la struttura si chiamava Capanna Baitone, che solo anni dopo è stato cambiato in Rifugio Franco Tonolini, dal nome di un tenente decorato medaglia d’oro al valore militare durante la Prima Guerra Mondiale. Inizialmente semplice bivacco, è in seguito diventato rifugio e negli anni ‘70-‘80 vi è stato costruito il blocco delle camere.

“L’ho preso in gestione nel 2012. Da quel momento, abbiamo rinnovato la sala da pranzo con 50 posti e quest’anno con il contributo della regione Lombardia abbiamo in programma di ampliare la zona dei bagni per renderli più comodi”, spiega il gestore Fabio Madeo.

Il rifugio ha risposto alla call lanciata dal Club Alpino Italiano per diventare un Punto d’Accoglienza del Sentiero Italia CAI, la rete di strutture situate a inizio e fine delle tappa del Sentiero, in grado di fornire un alloggio ai camminatori; al momento sono oltre trenta le strutture aderenti e il Rifugio Tonolini, localizzato a 2436 metri di altezza nel comune di Sonico (in provincia di Brescia), è stata una delle prime ad aderire.

“L’anno scorso la staffetta Cammina Italia CAI ha percorso la tappa che va dal rifugio Paolo Prudenzini al Tonolini. Si sono fermati da noi, hanno cenato e passato la notte qui”. Il rifugio Tonolini è infatti il punto d’arrivo di una delle tappe lombarde del Sentiero Italia CAI: i camminatori vi giungono abbandonando il versante meridionale dell’Adamello e spostandosi verso nord, passando per il bacino artificiale del lago Miller e superando il rifugio Baitone.

Rifugio Tonolini

“La struttura si trova nel gruppo dell’Adamello, precisamente nel sottogruppo della conca del Baitone. Da qui si vede l’Adamello e il corno del Baitone. Allo stesso tempo gli escursionisti qui possono godere di ottime viste: per esempio dalla cima Plen si vede il lago d’Iseo”. Tra i clienti del rifugio non ci sono solo professionisti del cammino ma anche famiglie. “È ancora presto per valutare gli effetti positivi del Sentiero Italia CAI. Però io sono ottimista, credo che riuscirà ad attirare un numero sempre maggiore di persone e valorizzare al meglio sia il rifugio che il territorio circostante”.

Un rifugio a impatto zero

Per quanto riguarda coloro che percorrono il Sentiero Italia CAI e hanno bisogno di fermarsi la notte, il rifugio offre la mezza pensione. “Solitamente lavoriamo con coloro che fanno lunghe camminate. Offriamo il pernotto e la cena: l’obiettivo è quello di offrire una cucina sana e il meno contaminata possibile, con verdure dell’orto, formaggi e salumi di piccole aziende locali”. 

La struttura si trova in un ambiente incontaminato ad alta quota; per questo motivo è necessario ridurre il suo impatto. “Cinque anni fa è stato realizzato un impianto di fitodepurazione, il più in quota d’Italia, per depurare e filtrare le acque nere e grigie. Nel rifugio inoltre si usano solo detergenti green, naturali. La corrente elettrica viene prodotta grazie ad una piccola turbina che prende l’acqua dal laghetto accanto al rifugio, mentre l’acqua calda con un impianto solare termico”, conclude Madeo.

 

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