Tempo di vacanze estive, che si fa? Andiamo in montagna, è la risposta frequente in un gran numero di famiglie italiane. L’obiezione è dietro l’angolo: vuol venire anche la nonna, ma il medico ha detto che l’altitudine non va bene. Chissà quanti di voi si sono sentiti dire questa frase… e addio alle passeggiate per sentieri, nei boschi, fino a splendidi rifugi che offrono panorami mozzafiato.
Nessuno che – senza voler mettere in discussione la professionalità dei medici – si sia detto: ma come può essere? Sarà davvero così? La nonna, sui monti amatissimi, ci ha trascorso le vacanze per una vita.
E ancora: quando, durante l’escursione, una volta raggiunto il punto più alto, avvertono malesseri, come nausea, mal di testa, sonnolenza?
Lungo preambolo per dire che questi quesiti se li pongono anche in montagna.
E si sono “alleati” con i professionisti della materia per risolvere una volta per tutte l’annoso problema.
Come? Aderendo, per esempio, alla giornata di sensibilizzazione sulla pressione del sangue in montagna, un appuntamento nato dalla comune idea della Commisione Medica del Club Alpino Italiano e della Società Italiana di Medicina.
E cosa vuol dire “aderire”? Vuol dire mettere a disposizione degli escursionisti per un’intera giornata e ad alta quota delle equipe mediche che potranno misurare la pressione arteriosa a chi voglia conoscere il comportamento della propria circolazione del sangue dopo aver raggiunto un rifugio.
Due le date dell’evento: la prima a fine luglio, il 29, la seconda poco prima di Ferragosto, il 12 agosto. Sono due domeniche. E in queste date, soffermandovi a gustare prelibatezze della cucina locale nei rifugi, potrete pure avere un check up gratuito, cioè un controllo della pressione che fughi ogni vostro dubbio.
Sono ben sedici i rifugi che hanno aderito all’iniziativa. I parametri che la Commissione medica composta da medici del Cai e della Società Italiana provengono da test effettuati sulle Ande e sulle Alpi dall’Istituto Auxologico Italiano: in parole spicciole, la prova della pressione consentirà di scoprire se, anche a vostra insaputa, soffrite di un forma di ipossia, cioè di scarsa affluenza di ossigeno causata dall’alta quota. Test utile anche e soprattutto per chi fa arrampicata, semplicissimi esami che serviranno per capire come si comporta il nostro corpo sotto sollecitazione ad alta quota.
Ecco l’elenco dei rifugi che hanno aderito a questa importante iniziative di prevenzione.
Domenica 29 luglio: Rifugio Città di Mantova (Località Garstelet, Gressoney-La-Trinité – AO) •Rifugio Teodulo (Località Breuil Cervinia, Valtournenche – AO) Sezione CAI di Torino •Rifugio Torino (Località Courmayeur – AO) Sezione CAI di Torino •Saletta Comunale PILA 2000 (Località Pila Gressan – AO) •Rifugio Città di Chivasso (Località Colle del Nivolet, Ceresole Reale – TO) – Rifugio Bolzano al Monte Pez (Località Fiè allo Scilar – BZ) Sezione CAI di Bolzano •Rifugio Franz Kostner al Vallon (Località Vallor, Corvara – BZ) Sezione CAI di Bolzano •Rifugio Segantini (Località Malga Vallina d’Amola, Val Rendena, Giustino – TN)•Rifugio Vioz Mantova (Località Peio – Val di Sole – TN)•Rifugio Berti (Località Vallon Popera, Comelico Superiore, Casamazzagno – BL) •Rifugio Gherardi (Località Pizzino,Val Taleggio – BG) Sezione CAI di Bergamo•Rifugio Albani (Località Colere, Valle di Scalve – BG) Sezione CAI di Bergamo•Rifugio Franchetti (Località Prati di Tivo, Pietracamela, Gran Sasso – TE) Sezione CAI di Roma•Rifugio Duca Degli Abruzzi (Località Campo Imperatore, Gran Sasso – AQ) Sezione CAI di Roma•Rifugio Massimo Rinaldi (Località Micigliano, Monte Terminilletto – RI) Sezione CAI di Rieti.
Domenica 12 agosto: Rifugio Casati (Località Passo Cevedale, Valfurva – SO)