Il Cammina Italia CAI 2019 è giunto il 27 aprile dello scorso anno  a Campitello Matese per vivere un indimenticabile weekend di trekking in Molise.

La staffetta sul Sentiero Italia CAI si dirige verso Roccamandolfi. Il cammino, annota sul quaderno della staffetta Nino Ciampitti, presidente del Cai molisano, ha 600 metri di dislivello in discesa. Un itinerario per tutti, dominato da praterie e faggete.

“Giornata di sole ventilata – racconta il presidente sempre sul quaderno -. Tanti partecipanti anche da altre regioni (…). All’arrivo ci attende il caro Enzo Cori, componente del Comitato direttivo centrale, a rappresentare il Cai. Lo riabbracciamo con affetto”.

Con occhi nuovi

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Roccarimandolfi vista dall’alto

“Conosco il Molise, perché lo conosco a piedi (…). Oggi al mio puzzle personale ho aggiunto una nuova tessera, complice il sole che è tornato a splendere”, scrive due righe più sotto Pierluigi Giorgio. Il Sentiero Italia CAI d’altronde nasce per farci conoscere meglio il nostro paese, la nostra Italia.

Scorrendo con gli occhi le due pagine di racconto, si avverte il senso della scoperta e della riscoperta della propria terra. “I paesaggi incontrati sono stati tanti, dal pianoro carsico, alla forza di San Nicola, ai brulli rilievi che circondavano Roccamandolfi. Unificati dal nostro percorso che ci ha permesso in brevi spazi di conoscere ambienti diversi. Bello perché lo ho concluso a San Massimo, il mio paese”, scrive Francesco.

Quando sogniamo di viaggiare, immaginiamo luoghi esotici e lontani. A volte però non ci rendiamo conto che sediamo su un territorio ricco che conosciamo poco. Il Sentiero Italia ci aiuta a conoscere meglio la nostra terra e quindi noi stessi. A viaggiare in territori vicini, ma che spesso diamo per scontati. A guardare il noto da prospettive diverse, scoprendo che in realtà stiamo guardando qualcosa di quasi completamente nuovo.

Le riflessioni della seconda giornata

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Gli escursionisti ammirano il paesaggio lungo il cammino

Il giorno dopo da Roccamandolfi il gruppo si è diretto a Castelpetroso. Un percorso con 500 metri di dislivello in salita e altrettanti in discesa. In questa pagina si citano le parole de “Il tratturo”, opera di Franco Ciampitti:

“Cammina. Sta calando il sole e cominciando il vento. Verrà la sera, ma la strada verde la conosci (…). Ci vuoi tornare? Non lo dici manco a te stesso, ma ci vuoi tornare. Non lo sai perché, ma ci vuoi salire. È divenuto difficile trovare una ragione per quello che fai. Tra poco ci saranno le stelle e la luna metterà il chiaro nel bosco, farà sicuro il passo tuo. Cammina, massaro, cammina”.

La giornata è finita, sul diario lo annuncia questa citazione letteraria. Si intravedono tra le righe gli echi di un cielo che si fa meno azzurro e di un fine settimana che si sta concludendo.

Così Nino Ciampetti scrive la conclusione. Il tramonto ormai vicino evoca a chi scrive sul diario temi importanti. Lo spopolamento e il bisogno di resistere, di rimanere, di continuare a far vivere queste terre. Una missione che il Cai affronta valorizzando le bellezze naturali di questi luoghi e riscoprendo attraverso i sentieri le tante ricchezze di questi paesi:

“Alla nostra gente. A chi accetta di rimanere nei nostri paesi, su queste montagne, con coraggio e tenacia. Ai custodi di tradizioni, ai testimoni di civiltà. A chi alimenta nuove speranze e nuove fiducie per le Terre alte dell’Appennino. A tutti costoro dedichiamo questo nostro cammino attraverso il Molise”.

 

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