Giornalista, blogger, freelance per diverse testate, tratteggiamo il ritratto di Barbara Olmai, una professionista che ha seguìto alacremente le Staffette nel Centro Italia: “I media Nazionali si sono dimenticati delle nostre zone colpite dal terremoto”

Il terremoto nelle Marche e in Umbria ha comportato le “zone rosse”. Visitandole, pare di assistere a una vita sospesa, interrotta… a data da destinarsi. Visitandole si resta a bocca aperta, si pensa a quei drammatici momenti, a chi ha perso la vita. Ma ai più non sfugge neppure l’ostinata resistenza, l’attaccamento alla vita, la dignità di chi – anche  per rispetto di chi non c’è più – pretende di riportare tutto alla normalità. E riportare tutto alla normalità, vuol dire tornare a vivere nei propri luoghi, riappropriarsi di cose e di pensieri, di ricordi e di fotografie impresse nella memoria, è un qualcosa che fa parte dell’intimo di ogni persona.
Normalità vuol dire anche tornare al tran tran quotidiano, riportare le attività produttive, riappropriarsi – a volte – di un lavoro che la Costituzione dice essere un diritto e come tale ogni persona lo vuole recuperare (a maggior ragione se a interromperlo sono state cause di forza maggiore come questo brusco evento naturale).
Dunque ci sono persone che rivogliono aprire negozi, piccoli supermercati, si battono in nome delle attività produttive che sono il tessuto connettivo della vita e di chi, per amore di questi luoghi e delle montagne che li circondano, non è scappato in città. Ci sono professionalità che non sono mai sparite, ma che sono state penalizzate dal corso delle cose, e non certo per un calo di qualità.
Sentiero Italia CAI – con il Cammina Italia CAI 2019 che lo rilancia – è passato nei luoghi del terremoto, proprio per sostenere questa azione comune dei cittadini dei rilievi di Lazio, Umbria, Marche. Perchè dare attenzione è testimoniare a sostegno, portare il piccolo grande contributo di chi non ha distolto mai la propria attenzione.
In queste tappe nell’Italia centrale, le ultime, tra Umbria e Marche, si è distinta per il suo alacre impegno di testimonianza una giornalista-blogger locale.

Si chiama Barbara Olmai.
Ha scritto nelle miriadi di testate on line che raccontano il territorio attorno ai Sibillini, ha scattato fotografie, ha girato e montato video, per testimoniare l’impegno del CAI a sostegno di questi territori.
“Il mio obiettivo – ci risponde – è quello di raccontare dove posso e sui social il terremoto del centro Italia che a volte mi sembra sia stato dimenticato dai media nazionali… purtroppo”.
E quindi Barbara non ha dubbi nel dire “ho promosso con le mie energie e per quelle che sono le mie competenze il progetto del CAI proprio perché  mi è sembrato valido e utile a sostenere i nostri territori. Non ho avuto alcun dubbio nel mettermi a disposizione quando Armando Lanoce mi ha chiesto di sostenere sul territorio questa operazione”.

Dunque ringraziamo Barbara, esempio vivente che l’impegno di Cammina Italia CAI 2019, nel nome del rinnovato Sentiero Italia CAI, intende rilanciare anche altri aspetti. E camminare aiuta a riflettere e a non dimenticare. Per puro caso, abbiamo scritto queste righe nel giorno del suo compleanno: auguri!

Questo uno dei diversi servizi redatti da Barbara che continua a collaborare per reti televisive locali.