Ha spento le ottanta candeline la sezione del Club Alpino Italiano di Cava de’ Tirreni e ha deciso di festeggiare percorrendo un pezzo del Sentiero Italia CAI. Si tratta della bretella che collega la dorsale appenninica con i Monti Lattari, alla quale, su richiesta del Cai centrale, hanno lavorato negli ultimi anni le sezioni di Cava, Salerno e Avellino.
Due giorni per una escursione che non ha avuto fretta, nell’anno che celebra proprio il turismo lento: sabato 12 e domenica 13 ottobre i cavesi hanno camminato per quattro ore lungo due tappe, ognuna di circa otto chilometri. Entrambe semplici da percorrere, la prima in un bosco un po’ più folto, la seconda su un sentiero più largo e spazioso.
Il primo giorno sono partiti in diciotto da Croce arrivando alla Badia di Cava, con un dislivello di trecento metri. Il secondo venticinque escursionisti, affrontando un dislivello di seicentocinquanta metri, sono giunti al Monte Avvocata.
Camminare è un modo per riscoprire la storia, le tradizioni lasciate in queste terre dai popoli che si sono succeduti. Rimane traccia per esempio dei longobardi a Croce e a monte San Liberatore. La popolazione germanica qui introdusse il gioco dei colombi. Nel mese di ottobre per secoli ha preso vita questa particolare caccia. Grandi pietre bianche venivano lanciate dalle torri longobarde presenti nella zona (in tutto trentadue). Un tranello per attrarre i colombi nella rete, che scambiando le pietre per altri uccelli della stessa specie, ne seguivano il tuffo e venivano attratti nella trappola.
Dal ricordo di un gioco si passa poi alla memoria di un fatto luttuoso che ha segnato queste valli. Si attraversa la frazione di Molina, distrutta nel ’54 dall’alluvione di Salerno del 25 ottobre. Una tragedia con più di trecento morti in tutto il territorio, centinaia di feriti e oltre cinquemila abitanti che rimasero senza tetto. Infine gli escursionisti sono saliti alla Badia, all’abbazia benedettina fondata nel 1011.
Il giorno dopo il Sentiero in due punti si è trasformato in una balconata, da cui ammirare prima il Golfo di Sorrento, poi la Costiera Amalfitana. “È stato piacevole godersi questo panorama”, dice Luigi Capuano, tra gli organizzatori dell’escursione. “Abbiamo incontrato diversa gente lungo il sentiero. C’erano con noi anche alcuni ospiti, non iscritti al Cai, e sono stati entusiasti dell’escursione”, conclude Capuano.