Villa Fridau sorge nella celebre località di villeggiatura Gressoney-Saint-Jean (AO), lungo la tratta valdostana del Sentiero Italia CAI. La struttura, appartenente alla famiglia da generazioni, è stata costruita tra il 1600 e il 1800 e conserva ancora oggi le caratteristiche tipiche della cultura Walser. Il Punto di Accoglienza offre una decina di appartamenti, una SPA e il ristorante “Mont Néry”, il luogo perfetto per degustare i piatti della tradizione valdostana. Immersa nella natura incontaminata con vista sul Monte Rosa, Villa Fridau rappresenta un punto d’appoggio ideale per gli amanti del trekking, dello sci alpino e per chi semplicemente desidera rilassarsi.

Abbiamo intervistato la titolare, Paola Silvestri, che ci ha raccontato qualcosa di più su Villa Fridau e sull’incantevole Gressoney-Saint-Jean.

Villa Fridau ha una lunga tradizione alle spalle: perché la scelta di proseguire l’attività di famiglia?

Il turismo è accoglienza: è uno dei valori che ho imparato e che, probabilmente, è genetico. I miei genitori non facevano parte del settore turistico ma, mentre ristrutturavo la locanda Mont Néry di Gressoney appartenuta al mio prozio, ho scoperto che lui e la moglie avevano gestito un bar. Inconsapevolmente ho seguito la loro direzione.

Qual è l’atmosfera che si respira nel vivere a Gressoney-Saint-Jean?

Le case e le baite antiche trasudano storia e cultura della montagna di un tempo, quando era severo e difficile viverci. A Gressoney si respira un’aria d’antan, dove si ritrovano le proprie radici, la tranquillità dell’anima e il contatto con la natura.

Come avete scoperto il Sentiero Italia CAI e perché avete deciso di diventare Punto Accoglienza?

Abbiamo scoperto che la nostra struttura era situata nei pressi di questo tracciato grazie a un’e-mail ricevuta da Sentiero Italia CAI che esplicava il progetto. Facendo parte dei Sentieri del Lys, un’associazione che ospita i trekking sull’Alta Via, abbiamo deciso di aderire come punto accoglienza. Inoltre, il rinomato ente CAI ha un ruolo importante nel convogliare persone con una cultura radicata della montagna e affine ai valori della nostra struttura.

Cosa significa “Fridau”?

Fridau deriva dal tedesco “Friede in der Au”, dove “Friede” significa pace e rilassamento, ”in der”, vuol dire nel e “Au”, indica un grande prato con un corso d’acqua. La scelta di questo termine esprime le sensazioni che si avvertono nel nostro territorio: una villa immersa nella pace del prato.

La vostra struttura conserva le caratteristiche della cultura e delle tradizioni Walser: ci può raccontare di cosa si tratta?

La Villa era una baita del 1600 costruita con i materiali caratteristici della cultura Walser: la pietra e il legno. Negli anni, la struttura è stata rinnovata e questi materiali sono stati in buona parte rimossi. Tuttavia, la parte che ospita il ristorante li ha mantenuti: oltre ad avere la divisione tra stalla e parte abitabile, anche l’arredamento è tipico.

Ci piace raccontare agli ospiti che accogliamo la cultura di questo popolo antico. Invitiamo le persone a visitare l’Ecomuseo Walser a Gressoney-La Trinité e a percorrere il Walserweg, un sentiero facilmente praticabile da tutti che tocca i vari villaggi walser. Riteniamo sia importante trasmettere e far conoscere la tradizione Walser, di cui i nostri ospiti rimangono sempre affascinati.

Perché la scelta di dare dei nomi di piante e di fiori ai diversi appartamenti?

È un omaggio all’ambiente che ci circonda. Il logo stesso di Villa Fridau rappresenta il fiore del larice con piccole pigne dal colore rosso-rosa: un legame con la nostra zona, circondata da questi alberi.

Le piante e i fiori scelti (acetosella, calendula, capsella, silene, cumino, alchemilla, timo e tarassaco) sono edibili, autoctoni e poco conosciuti. Con l’attribuzione dei nomi agli appartamenti abbiamo voluto far conoscere le proprietà delle piante e dei fiori oltre al loro utilizzo nell’alimentazione, ma soprattutto trasmettere i valori del nostro territorio.

Siete dotati di un ristorante, il “Mont Néry”: due piatti che consigliate a chi desidera assaggiare la cucina tipica?

Difficile sceglierne solo due. Il ristorante, con gestione diversa da Villa Fridau, propone degli squisiti gnocchi con il ripieno di fonduta e crema tartufata. Tra i secondi, la guancia di vitello con purè profumato alla menta e la cipolla ripiena di salsiccia con gli amaretti sbriciolati, accompagnati dalla fonduta. Imperdibili i dolci, sono deliziosi.

Due escursioni imperdibili che consigliate ai vostri ospiti (trekking e MTB)?

Sicuramente il Vallone di Loo, una valle bellissima e piena di alpeggi storici che offre la possibilità di mangiare all’agriturismo Alpenzù, il villaggio Walser per eccellenza che si raggiunge comodamente a piedi, il Lago Gabiet e la Riserva Naturale del Monte Mars, la più estesa della regione che presenta una varietà di ambienti tipicamente alpini, quali boschi, pascoli, praterie, pareti rocciose, laghi e zone umide.

Inoltre, ci sono molti percorsi per passeggiare anche a bassa quota, come quella della Regina che collega il castello dei Savoia con il Lago Gover. Infine, tra le principali attività invernali che si possono svolgere ci sono le ciaspolate sui sentieri tracciati, lo sci alpino e le discese in free-ride.

Ringraziamo Paola per averci raccontato le meraviglie di Gressoney-Saint-Jean. Scopri di più sulla loro pagina Facebook!

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