SI L21: Rifugio Sarzana - Pratospilla
Lasciato il confortevole Rifugio Sarzana affacciato sul piccolo, ma incantevole laghetto del Monte Acuto, si scende percorrendo il sentiero 659, sempre in mezzo a faggete e radure spesso coperte da mirtillaie. Dopo circa 400 mt. di dislivello in comoda discesa, con qualche tratto più accentuata, si arriva alla diga in terra battuta sul lago Paduli al passo di Lagastrello, salutiamo l’appennino reggiano e ci affacciamo in terra toscana ai confini tre provincie, Reggio Emilia, Parma e Massa Carrara. Attraversato il ponte che si affaccia sulla gola del torrente Enza, si entra in territorio parmense sulla strada Massese che in breve si abbandona, verso sud, imboccando in salita il sentiero 703C. Raggiunto il Lago Squincio, lo si aggira verso nord imboccando il sentiero 703 (che non abbandoneremo più) che, zigzagando in salita in faggeta mista tra ceduo e alto fusto, per antica mulattiera di carbonai ci permette di raggiungere Passo Sasseda. Dal passo si abbandona lo 00 che lasceremo salire verso il crinale principale e continuando con il 703 sempre per faggeta ad alto fusto si raggiunge dapprima il Lago Scuro (dimora del tritone alpestre, sulle sue sponde si possono ammirare vistose tracce dei relitti di poderosi abeti bianchi, antichi colonizzatori di questi bacini montani, successivi all’ultima glaciazione) e, in breve, il Lago Verdarolo che agli inizi del 1900 (come i precedenti Lagastrello e Squincio) fu imbrigliato ai fini della produzione di energia elettrica. Assecondato verso nord sulla evidente morena glaciale che lo delimita, si continua sul nostro 703 verso ovest; si supera località La Scaliccia dove incrocia il sentiero 703B che conduce al Lago Palo (anch’esso di origina glaciale ed utilizzato ai fini idroelettrici) e persistendo sulla evidente traccia ci si porta ad una netta ed improvvisa svolta a sinistra che, assecondata, in breve conduce alla località di Prato Spilla dove finisce la tappa.